In vista dell’incontro ‘L’altra faccia del calcio inglese, viaggio all’interno dei “trust” britannici’ a cui prenderà parte Supporters in Campo il 15 dicembre a Arezzo, con Pippo Russo che la mattina presenterà le attività svolte dal network italiano, e nel pomeriggio il confronto con gli ospiti internazionali Andrew Walsh, tra i fondatori del FC United of Manchester e per anni suo dirigente, e Andrew Cheshire, Community manager del Curzon Ashton FC(LINK), abbiamo intervistato i padroni di casa di Orgoglio Amaranto che ci hanno illustrato il percorso compiuto finora a sostegno delle sorti dell’US Arezzo, il programma We Ar, che punta a sviluppare una maggiore partecipazione alle sorti del proprio club, e gli insegnamenti da trarre dalla loro esperienza.
Perchè e quando nasce la vostra avventura con Orgoglio Amaranto. Cosa vi ha spinto a dare vita a questa realtà?
Orgoglio Amaranto è un comitato spontaneo di tifosi, uniti esclusivamente dalla passione per l’Arezzo, che sostengono e si riconoscono nella squadra calcistica della città. Il comitato nasce nel giugno 2010 sull’onda emotiva del secondo fallimento nell’arco di diciassette anni che la società amaranto ha dovuto subire, a causa di scelte sbagliate da parte delle dirigenze che si sono succedute nel tempo. Proprio l’ultima gestione prima del fallimento del 2010, durata ben dieci anni, e caratterizzata da una conduzione assolutistica, priva di un respiro più ampio e coinvolgente, ha contribuito ad allontanare i tifosi, con l’esito finale della non reiscrizione della squadra al campionato di serie C.
Orgoglio Amaranto nasce con la volontà di riportare il movimento calcistico aretino tra la sua gente. Il comitato vuole aggregare e unire tutti gli appassionati, sia della città che della provincia, con un movimento “dal basso” che faccia riscoprire la sana passione per i colori della propria terra.
Un modo nuovo di intendere l’avvenimento sportivo in cui tutti si sentano coinvolti, partecipi alla vita della società e possano contribuire al suo sviluppo.
Ad oggi il comitato possiede il 1% delle quote della società SS AREZZO.
Come si è articolata la vostra attività in questi anni nei confronti della società?
La nostra è un attività prevalentemente di controllo, cerchiamo di lavorare al meglio per il bene dei tifosi offrendogli tutte le informazioni possibili su quanto giornalmente succede al interno del club
Quanto ha inciso la vostra presenza all’interno del club? Dove siete riusciti a fare bene e dove invece le difficoltà?
Fino agli anni passati la nostra presenza non ha inciso molto a livello societario, il nostro ruolo era solo considerato un intralcio per alcuni presidenti e alcuni direttori sportivi, lo scorso anno invece anche se solo con il nostro 1% siamo stati fondamentali per scardinare la vecchia società impedire il fallimento, e ottenendo l’esercizio provvisorio, siamo riusciti a consegnare alla nuova società e dirigenza un club su cui lavorare e programmare partendo dalle basi.
OA ha avuto modo di indicare lo SLO della società. Quanto è stata utile questa opportunità e come si è relazionato con voi? Ha avuto un impatto nel miglioramento delle relazioni con la tifoseria? Ha contribuito a migliorare l’esperienza dello stadio?
Lo SLO fa parte integrante del nostro comitato, ed è grazie a lui che i rapporti con la società sono mutati in meglio, ed è anche grazie a questa sinergia che i rapporti con la tifoseria sono molto collaborativi, migliorando in maniera esponenziale l’esperienza dello stadio
L’ultima stagione è stata quella del rilancio delle attività di OA in soccorso del vostro club, ci raccontate come è andata, quali iniziative e i numeri che hanno coinvolto la vostra mobilitazione?
Lo scorso anno oltre ad essere stato gratificante è stato anche molto traumatico, ma siamo riusciti con sacrifici disumani a raggiungere traguardi inaspettati, la nostra fortuna è stata quella di riuscire ad unire sotto un unico obbiettivo amministrazione comunale, imprenditoria locale e tifosi che, a secondo delle proprie disponibilità e alle proprie intenzioni future hanno versato i propri contributi in 2 appositi conti correnti aperti dal nostro comitato, uno denominato conto commerciale dove le imprese versavano i propri contributi, uno denominato l’AREZZO NON MUORE dove i tifosi facevano le proprie donazioni libere. Abbiamo raccolto circa 400.000 € che sono serviti per ottenere e mantenere l’esercizio provvisorio, che poi ha consentito ai nuovi acquirenti di poter far un offerta per prelevare il club e farlo rinascere come merita.
Che messaggio manda alle altre tifoserie la vostra avventura?
Il messaggio è chiaro, non dobbiamo mai cedere di un centimetro, perché il calcio è della gente e nessuno deve permettersi di togliercelo solo per speculare e guadagnare sulla pelle dei tifosi, ogni volta che un club è in difficoltà penso ai tifosi e a cosa possono provare vivendo in prima persona quello che abbiamo vissuto noi, e viene spontaneo dire MAI PIÙ RIDATECI IL CALCIO
Quali saranno le attività e il ruolo che avrà OA con la nuova proprietà?
Per adesso i rapporti con la società sono molto tranquilli, abbiamo un nostro membro al interno del CDA e cerchiamo di svolgere il nostro lavoro con la massima trasparenza possibile per far si che i nostri tifosi siano partecipi e informati su quello che succede al interno del club, inoltre stiamo anche collaborando alla realizzazione di qualche progetto comune.
Quali iniziative sono state lanciate di recente?
Stiamo cercando di sviluppare un progetto bellissimo che si chiama WE AR, un programma variegato di iniziative che svariano in vari settori, anche se il nostro obbiettivo primario rimane quello di poter far conoscere a più persone possibile l’azionariato popolare, diffondendo il suo credo e cercando sempre più sostenitori, tutto questo riuscendo anche ad allargare la base sociale, fondamentale perché i nostri progetti vadano in porto.
Quali sono gli obbiettivi del programma OA Lab? Quali le iniziative e il messaggio che volete mandare alla tifoserie e agli appassionati con le attività che avete in cantiere?
OA Lab è un laboratorio di idee, una pagina FB dove tutti coloro che hanno idee o cose da proporre possono farlo liberamente, un modo semplice ed intrigante per cercare di coinvolgere più persone possibili alla vita e ai progetti del nostro comitato, un progetto da non sottovalutare che sta piano piano prendendo forma.
Il vostro auspicio per la crescita del movimento nazionale? Quali suggerimenti per riportare al centro il tifoso?
Dobbiamo lavorare sodo e cercare di coinvolgere sempre più tifosi, per far si che la partecipazione sia massiccia, e aumenti la visibilità, la partecipazione di massa è lo scoglio primario per riportare il tifoso al centro del progetto calcio, non dobbiamo mollare di un centimetro, ogni persona in più che coinvolgiamo deve essere considerata come un enorme passo in avanti per raggiungere i nostri obbiettivi comuni, Sinc è pedina fondamentale perché tutto questo si realizzi, sostenere SinC in tutto e per tutto è cosa di primaria importanza per la crescita del movimento.
Duccio Borselli consigliere Comitato Orgoglio Amaranto
Il programma di sabato 15 dicembre: