Sogno Cavese – II Edizione “Torneo alla Viva il Parroco”

Una foto di gruppo dei partecipanti e degli organizzatori del Torneo

Una foto di gruppo dei partecipanti e degli organizzatori del Torneo (foto Sogno Cavese)

di Fabrizio Prisco

Cos’è nell’immaginario collettivo il calcio degli oratori? E’ passione pura, sano agonismo, amicizia. Un calcio che unisce e non divide, che elimina le barriere dell’età, delle classi sociali, delle rivalità da stadio. I nostri padri e i nostri nonni sono cresciuti giocando da piccoli in quei campetti polverosi, spesso ubicati nelle vicinanze delle chiese o all’ombra di un campanile. Dove magari non abbondava la tecnica e dove si poteva assistere a tanti rinvii o a tante giocate alla buona, “alla viva il parroco”, appunto. Ma dove la voglia di fare aggregazione non è mai mancata.

Con questo spirito l’associazione Sogno Cavese ha organizzato la seconda edizione del torneo “Alla viva il parroco”, riservato alle parrocchie della nostra arcidiocesi di Amalfi/Cava de’ Tirreni, che si è svolto al campo sportivo “Desiderio” lo scorso sabato 12 luglio. Per l’occasione l’impianto di Pregiato si è trasformato in quattro mini arene dove si sono affrontati i ragazzi di ben tredici parrocchie, quelle di Santa Lucia, Pregiato, San Vito, Sant’Arcangelo, Passiano, Corpo di Cava, Duomo, Santa Maria del Rovo, Sant’Alfonso, Sant’Anna, Madonna dell’Olmo, San Pietro e San Giuseppe al Pozzo. Duecento circa i partecipanti, diciotto squadre suddivise in quattro gironi e due categorie, la A (per i 2000-2002) e la B (per i 2003-2005). Numeri in crescita per una manifestazione che è stata ancora una volta un successo e che ha richiamato un folto pubblico e contemporaneamente diverse generazioni.

Tante famiglie sugli spalti, tanti bambini e bambine a correre dietro un pallone, tanta sportività e tanti sorrisi. E’ questo il calcio che ci piace. Il calcio della gente. Il tutto con la benedizione dell’Arcivescovo, mons. Orazio Soricelli, che è intervenuto prima dell’inizio, ha salutato i ragazzi, recitando una preghiera con tutti i protagonisti e i parroci e poi ha assistito compiaciuto alle prime partite.

Tutte le gare (due tempi da dieci per le eliminatorie e un tempo unico di quindici minuti per le sfide ad eliminazione diretta) sono state piacevoli e ben dirette dagli arbitri volontari che hanno supportato l’organizzazione. Nella categoria A si è imposta la rappresentativa della parrocchia di San Vito che, dopo aver superato a punteggio pieno la fase a gironi, ha eliminato in semifinale con un netto 3-0 la parrocchia di Sant’Alfonso e nella finale, diretta da Andrea D’Amato, si è sbarazzata di misura per 1-0 della squadra di Santa Lucia che nell’altra semifinale aveva battuto Passiano ai calci di rigore per 3-2. Nella categoria B ha trionfato invece la parrocchia di San Giuseppe al Pozzo che ha battuto in finale per 1-0 Santa Maria del Rovo. La partita è stata diretta da Nicola Apicella. In semifinale i ragazzi terribili di San Giuseppe al Pozzo si erano sbarazzati per 4-0 di Santa Lucia B, mentre Santa Maria del Rovo di Passiano B per 1-0.

Al termine, dopo quasi cinque ore di gioco, si è svolta la premiazione. Con foto e coppe ricordo per tutti, vincitori e vinti. Molto soddisfatto il presidente dell’Associazione Sogno Cavese Paolo Polacco: “Il successo della manifestazione e gli attestati di stima dei genitori, dei bambini e dei parroci ci riempiono di gioia. Tutto questo ci dà coraggio e ci incita ad andare avanti e a fare sempre meglio, perché ci fa capire che i nostri sogni sono realizzabili. Quando uniamo le nostre forze insieme a chi crede come noi che un altro calcio è possibile, qualsiasi traguardo può essere raggiunto.

Vi invitiamo a seguire e supportare le altre iniziative della nostra associazione, soprattutto quando avete la percezione che esse vanno nella medesima direzione di un calcio, e dello sport in generale, nuovo, pulito, bello, divertente, coinvolgente, favorendo l’incontro e l’inclusione, e soprattutto dove poter profondere la nostra passione. Sogno Cavese è di tutti, di chi dimostra di condividerne i princìpi più profondi. IL CALCIO È DELLA GENTE, e nessuno ce lo porterà via”.

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