Jesina Calcio – Abbonarsi per partecipare. Intervista al presidente Marco Polita

 

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Intervista al presidente dello Jesina Calcio, Marco Polita, dopo la decisione della società di Jesi di far diventare soci tutti coloro che sottoscriveranno l’abbonamento per la prossima stagione.

Buonasera Presidente, è notizia di pochi giorni fa (Corriere Adriatico del 4.07.2013) che quest’anno la società Jesina Calcio adotterà una particolare politica per ciò che riguarda la campagna abbonamenti: sembrerebbe addirittura una proposta molto vicina a quelle iniziative che ora sempre più stanno emergendo di partecipazione dei tifosi meglio note come azionariato popolare. Ci può spiegare meglio di cosa si tratta?

In realtà la nostra proposta è molto semplice e volta a fidelizzare il tifoso in maniera molto diretta. Quest’anno, per chiunque sceglierà di seguire la Jesina, la scelta sarà fra socio onorario con una cifra intorno ai 200 € per il settore tribune e socio ordinario con circa 100€ per la curva. In tutti i casi comunque il tifoso diventerà socio della Jesina senza nessuna responsabilità diretta o coinvolgimento nelle decisioni amministrative né tecniche, ma con facoltà di poter partecipare a passaggi determinati della vita societaria della propria squadra.

Una garanzia quindi che però non implica il coinvolgimento diretto dei tifosi.

E’ un progetto partito da qualche anno. Soprattutto nel momento di alcune ricapitalizzazioni affrontate dalla società, in diverse occasioni abbiamo provato anche a favorire delle condizioni ancora più inclusive o favorevoli alla partecipazione dei tifosi che però per diversi motivi non sono state raccolte, fondamentalmente – crediamo – anche per un esigenza di autonomia che ovviamente rispettiamo, ma che non c’impedisce di portare avanti una nostra idea di coinvolgimento che riteniamo importante.

Possiamo parlare quindi di un coinvolgimento indiretto, ma attivo?

E’ una grande soddisfazione vedere che comunque quando ci sono gli appuntamenti a cui i soci ordinari hanno diritto e facoltà di accesso ci sia sempre una consistente presenza; i soci ordinari possono presenziare alla formulazione del bilancio preventivo e al momento del bilancio consuntivo, senza possibilità d’intervento diretto, ma sicuramente di critica e comunque in una prospettiva di trasparenza e condivisione notevole, siamo soddisfatti e credo che lo siano anche i tifosi.

Un percorso che comunque fa parte di un progetto legato al territorio ed adeguato alle possibilità locali?

In realtà, come le dicevo, nel 2011 un gruppetto di tifosi aderì alla nostra richiesta di nuovi soci e raggruppando una cifra entrò con un rappresentante nel consiglio d’amministrazione anche con un rappresentante, avvalorando il lavoro che molto lentamente e fra le difficoltà del momento stiamo portando avanti sulle basi di una funzione sociale, educativa, e di integrazione sociale che perseguiamo per il nostro settore giovanile e che per la società è anche un modo per fare da riferimento per il territorio e le sue tradizioni.

Il settore giovanile è considerato da tutte le organizzazioni attive dei tifosi rappresentate nel SinC la grande possibilità di aggiornamento e salvezza per il calcio e soprattutto in Italia. Com’è la situazione a Jesi?

Perseguiamo da 7 anni un programma di lento e costante potenziamento, consci della necessità e della possibilità che il settore giovanile offre alle società di calcio di dimensioni locali. In questi anni siamo riusciti ad arrivare al risultato che riteniamo soddisfacente di poter utilizzare gli “under” obbligatori per la categoria provenienti interamente dal settore giovanile della società mentre per i giocatori della prima squadra, ci rivolgiamo ormai solo a giocatori della nostra Regione.
Nelle Marche esempi da seguire non mancano e senza andare lontano per esempio costituisce per noi un modello sicuramente virtuoso l’organizzazione e i risultati ottenuti dalla Vigor Senigallia che riteniamo eccellenti.

Dando un occhio alle Marche diverse realtà si stanno muovendo nel campo della partecipazione dei tifosi con varie iniziative, segno di un momento di necessario cambiamento confermato anche dalla ormai inevitabile trasformazione dei campionati di Lega Pro che inevitabilmente coinvolgeranno anche la serie D, trasformandola de facto nella 4a serie, che sicuramente per tutti gli amanti del calcio propone suggestivi ricordi dal sapore anni ‘ 70. Che ne pensa?

E’ inevitabile e stiamo lavorando per arrivare all’appuntamento pronti, d’altronde la sfida ci permetterebbe, come per le altre società, anche di vivere il calcio un po’ più a misura di tifoso e magari con gli stadi un po’ più pieni, che per le categorie fuori dai giri importanti sono la risorsa fondamentale. Delle Marche conosco la situazione di Ancona dove c’è un progetto sicuramente più avanzato, (Sosteniamolancona, NdR) e ho letto con particolare attenzione del nuovo progetto, ANCONA RESPECT, che trovo veramente interessante, e potenzialmente molto valido per una realtà come quella di Ancona. Fra l’altro questo avvalora la mia radicata convinzione che in Italia fra le poche risorse importanti e forse troppo ignorate ci sia proprio il volontariato, una delle poche eccellenze rimaste al nostro paese e che soprattutto in ambito sportivo permettono e contribuiscono alla sopravvivenza di molte realtà.

Marco Polita, Presidente della Jesina Calcio

Marco Polita, Presidente della Jesina Calcio

 

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